L’Italia è sicuramente madre di molteplici tradizioni che hanno reso e continuano a rendere il Bel Paese famoso in tutto il mondo; anche la produzione automobilistica è un ottimo biglietto da visita del nostro Paese, tanto che quasi sempre nelle immagine tipiche degli anni passati c’è sempre qualche macchina sul fondo.
Basti pensare a quanto sia iconica la Cinquecento nei vecchi film italiani, oppure quanto, spesso, le stesse auto diventino emblema di eventi storici o di personalità di spicco.
LE TARGHE STORICHE, MARCHIO DI UNICITÀ
Certo, tutti focalizzano l’attenzione sull’automobile quale vettura, ma c’è un elemento inseparabile che spesso viene erroneamente sottovalutato, vale a dire la targa. Le targhe marchiano in maniera indelebile l’auto, rendono un particolare modello, magari diffusissimo e quasi inflazionato, un pezzo unico e diverso da tutti gli altri.
In effetti, c’è solo un caso nella storia dell’Italia in cui la targa non ha rappresentato una sorta di codice a barre univoco per le vetture ed è relativo alla Fiat 2800 di Amedeo di Savoia Duca degli Abruzzi; egli ideò per la sua auto una targa con le sole iniziali S.R e nessun altro carattere, che stavano ad indicare probabilmente Servizio Reale.
LA PASSIONE PER LE TARGHE STORICHE
Di fatto, proprio per la loro importanza e per la loro capacità di eterogeneizzare un mondo così omologato come quello delle automobili, si è sviluppata una grande passione intorno al settore delle targhe; ovviamente l’attenzione è volta alle targhe storiche, le quali riescono a rievocare le fasi cruciali del passato dell’Italia.
Non a caso, esistono proprio delle aziende che producono targhe storiche andando a ricalcare al meglio quelli che erano i materiali e gli stili dell’epoca, con la stessa attenzione che si riserva alle più preziose opere d’arte. Acquistare ed esporre una targa storica, infatti, non significa semplicemente enfatizzare l’aspetto estetico (tra l’altro molto apprezzato dagli amanti del design moderno), bensì associare a quella combinazione alfa numerica un vero e proprio vissuto, spesso ignoto, ma molte altre volte intimamente associato ad eventi particolari.
LE TARGHE COME OGGETTO DI COMMEMORAZIONE
Vi sono delle vicissitudini nella storia italiana che non possono in alcun modo essere scisse dalle automobili e, di conseguenza, dalle targhe ad esse associate. Vi sono molti esempi, anche di impronta internazionale, che vanno ad accendere l’interesse verso le targhe storiche di quei veicoli divenuti simbolo di molte battaglie nonché di molte tragedie.
Basti pensare al significato profondo che si potrebbe attribuire alla targa dell’auto esplosa nella strage di Via D’Amelio, in cui perse la vita il giudice Borsellino, da sempre schieratosi contro la mafia e fautore di una lotta fino all’ultimo respiro contro chi rovinava la terra da lui tanto amata. Idem per ciò che riguarda l’auto sulla quale si trovava Falcone quando venne fatto saltare in aria. Quelle targhe non sono banali tavolette di metallo, sono l’emblema di ideali profondi e radicati, sono la chiave degli ultimi istanti di vita di due grandi personalità.
QUANTO UNA TARGA PUÒ INFLUENZARE UN ACQUISTO?
Oppure, molto emblematico è il caso dell’auto della principessa Diana. Come noto a tutti anche la sua morte sopraggiunse a seguito di un incidente stradale, che non avvenne, però, con la sua auto. Dopo la sua morte, la sua automobile, un’Audi passò a diversi proprietari. Ciò che però rendeva unica quell’auto era proprio la targa; molte volte la principessa Lady D. era stata immortalata dai molti fotografi a bordo della sua auto targata L541 GJD.
Questa targa non è mai stata cambiata ed ha spinto il primo proprietario a conservare l’auto in garage, una volta venuto a conoscenza del suo valore storico. Recentemente l’auto è stata messa all’asta e, anche grazie al valore aggiunto dato dalla targa che ha segnato un’era in Gran Bretagna, il suo prezzo sembra destinato ad aumentare vertiginosamente.